mercoledì 10 ottobre 2007

Faremo tutti come Palutina?

Preoccupano le condizioni della strada per Filo

A Filo, a memoria d’uomo, non si ricorda che nel dopoguerra la strada provinciale sia mai stata in queste pietose condizioni. Dalla Bastia alla Menata di Longastrino ora è, praticamente, una lunga serie di buche, crepe, abrasioni e gibbosità, sulle quali sono state calate, di tanto in tanto, nere e isolate badilate di asfalto. Da anni la strada non riceve più le necessarie cure ed i parziali rifacimenti vengono purtroppo eseguiti a cadenza sempre più lenta, mentre, dal canto suo, il traffico di prodotti agricoli e commerciali, in particolare quello pesante della locale industria del laterizio si fa (e si farà) sempre più intenso, in un territorio, peraltro, che non ha rotte alternative.

Dire che gli abitanti di tutte le borgate di Filo sono costernati è dire poco. Viaggiare parecchio in auto è d’obbligo in un paese in cui i servizi sono stati progressivamente accentrati nel capoluogo comunale o altrove e, assieme al disagio ed al pericolo, il consumo di pneumatici e lampadine sono in crescendo, così come gli ammortizzatori sono messi ogni giorno a durissima prova.

Qualche camionista poco avvezzo e poco preparato a simili insidie ha già avuto la sventura di perdere parte del carico. La situazione, con l’inverno alle porte, è di quelle che fortemente preoccupano e deprimono la popolazione di questo territorio che si sente sempre più trascurata ed emarginata. Le lamentele dei consigli di Frazione nei confronti dell’Amministrazione Provinciale di Ferrara, da cui dipende la soluzione del problema, non hanno avuto finora adeguato ascolto e soprattutto non hanno prodotto alcunché. Pare siano state spese vaghe promesse, assieme al solito rosario di autogiustificazioni buone per tutti gli usi quali i fondi statali insufficienti alla bisogna ecc. L’impressione è quella di essere al momento considerati più o meno come l’ultima ruota del carro, quella cioè di cui si può, all’occorrenza, fare a meno. A nessuno pare importi il fatto che la popolazione filese, pagando ICI ed imposte di ogni ordine e grado, alla stregua di ogni altra comunità di questo paese, avrebbe il medesimo diritto di godere di strade dignitose e soprattutto adeguate alla necessità.

Certo le aspettative dovevano essere ben diverse in quel lontano 1884 quando la Provincia ferrarese si assunse l’onere della manutenzione dell’importante via di comunicazione che percorre ed attraversa le frazioni dell’antico Comune di Filo, ora definite del Basso Argentano. Annotò a quel tempo il Magrini nelle sue Memorie storico cronologiche (p. 177):

«Questa che ora sistemata a sabbia fu a spesa comunale brecciata dal 1874 al 1883 dalla Bastia sino alla Madonna de’ Boschi, nel giorno nove settembre 1884 il Consiglio provinciale di Ferrara dichiarò con grande maggioranza di voti “provinciale” la strada Filo-Longastrino, sopra proposta sostenuta dall’onorevole Gattelli ed appoggiata validamente dal Consigliere avvocato Vandini ed altri

La delusione dunque è tanta, ma la speranza che, prima o poi, venga compresa la serietà del problema e si provveda ad una soluzione in tempi rapidi, è giusto coltivarla, evitando una rassegnazione che non sarebbe per nulla in carattere con le tradizioni di questa popolazione.

Nel frattempo prendiamo almeno per buono il consiglio spassionato dell’amico Palutina. Raccontava infatti qualche giorno fa il buontempone, a proposito della strada-gruviera che porta a Filo, come egli non si metta da tempo in strada senza avere in tasca un provvidenziale pezzetto di spugna. Quando gli capita, infatti, la sventura di dover passare con la sua auto nel tratto peggiore, quello fra Case Selvatiche e le prime case di Filo, un paio di chilometri che potrebbero competere per certi aspetti con la Parigi-Dakar, Palutina va in tasca alla svelta, prende la spugna, se la infila in bocca e la stringe fra i denti alla maniera di Rocky Marciano.

Così, egli dice, tenendola ben stretta per alcuni minuti almeno fino alla S-ciapeta, non corre il rischio di far ballare il tip-tap alla propria dentiera, oppure, coi finestrini aperti, di farla saltare chissà dove…

Filesi e non filesi che passate spesso per Case Selvatiche, pensateci, tutto sommato questo è un piccolo accorgimento che non costa gran che e che non teme le ristrettezze dei fondi provinciali… (Agide Vandini)

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