domenica 13 febbraio 2011

Foto-gallery di Sant’Agata e non solo …

Una monografia dedicata alle otto chiese di Filo

di Agide Vandini

Cliccare sulle foto per vederle ingrandite

Giovanni Vecchi dà inizio al rullo di tamburi

Piê frẽta

Don Maurizio ricorda la Santa

Agide racconta la storia delle otto chiese

Affollamento alla Fiera del Baratto

Il dolce di Sant’Agata

Settimio show, i bimbi sorridono

Agide sta raccontando: scorcio di sala Leoni

Si sono tenuti lo scorso fine settimana, come annunciato in questo blog, i festeggiamenti della rinata festa di Sant’Agata, Patrona di Filo. Grazie all’entusiasmo di tanta gente, e soprattutto dei nostri giovani, direi che è stata un grandissimo successo. Certamente oltre ogni attesa.

Il programma prevedeva, fra l’altro, nel pomeriggio di sabato 5 febbraio presso la Saletta W. Leoni, una conversazione su temi in parte religiosi e in parte storici. I primi, affidati a Don Maurizio Venturini vertevano sulla vita della Santa e su ogni più recondito significato del suo martirio, i secondi, di mia pertinenza, si incentravano sulla storia complessa, e per certi versi a molti sconosciuta, degli edifici di culto, ben otto, della nostra storia, ossia della storia che fa capo al territorio delle due frazioni di Filo.

Come si può vedere dalle foto che dobbiamo alla solerzia e cortesia di Fabio Quattrini, c’era gente in sala, cittadini interessati e incuriositi che hanno seguito ogni più piccolo passaggio con grande attenzione. Nell’oretta che ho avuto a disposizione ho cercato di descrivere per sommi capi quanto ci è dato conoscere intorno alle otto chiese, indicando almeno quelle linee essenziali della nostra storia che consentissero una sufficiente contestualizzazione delle notizie fornite.

Avevo con me una raccolta di quanto potevo dire ai miei concittadini, note che avevo ricavato soprattutto dal mio testo del 2004, Filo la nostra terra, ma il materiale, anche di recente acquisizione, era tale e tanto da richiedere ore e ore di approfondimenti, ossia qualcosa di improponibile.

Ho creduto perciò di fare cosa buona e giusta pubblicando sul web l’intera monografia, con tutte le immagini utilizzate nell’occasione, in modo che il mio studio possa essere a disposizione degli interessati e ad un costo assai modico: gratis.

Chi vuole perciò può ora stamparsi l’intero documento (23 pagine in formato A4), a questo link:

http://www.scribd.com/doc/48682684/Le-8-chiese-della-storia-di-Filo

Ovviamente spero che non manchino nuove occasioni di approfondimento, direttamente a voce, su questo come su altri pezzi della nostra storia, una storia che parte da lontano e che ci rende sempre piuttosto orgogliosi.

Va sottolineato comunque il grande sforzo degli organizzatori e quanto esso abbia prodotto. Sono riusciti a vivacizzare e movimentare, con scarsissimi mezzi, la vita del paese per un fine settimana. S’è vista gente per strada, finalmente, buona presenza di autorità delle due Amministrazioni Comunali, tanti ex filesi col sorriso sulle labbra, affollamenti alla fiera del baratto, odore antico di piê frẹta spandersi per il paese, mentre Settimio Coatti scorazzava per le strade vestito da clown e Giovanni Vecchi con tamburi, tamburini e codazzo di fanciulli sorridenti marciavano da un luogo all’altro. Il dolce speciale di nuova creazione del nostro forno e dedicato alla Santa (una bomba…) è andato ben presto a ruba e tanta gente di ogni età appariva contenta di vedere i filesi lavorare uniti “per Filo”. «Legati da un Filo», insomma.

Al brindisi finale, che ha preceduto un paio di spettacolari fuochi d’artificio, ho letto le due poesie dedicate a Sant’Agata presenti in questo blog, una di Antonina Bambina, filese che vive ad Alcamo nel Trapanese, l’altra, in dialetto nostrano, di Dario Lusa che, purtroppo, quel giorno non ha potuto allietarci col suo apprezzato talento musicale. Aveva, sventuratamente, il sassofono raffreddato, ma va da sé che l’appuntamento è solo rimandato alla prossima edizione della festa.

L’immagine che ci è rimasta impressa è comunque quella di tanta gioventù all’opera e soprattutto vogliosa di dirigere ogni iniziativa: uno spettacolo. Anzi un bel messaggio per chi lo vuol capire fino in fondo: Filo, sia pure in epoca di globalizzazione, non vuol morire, vuole stare al passo coi tempi, e lo vuol fare portandosi dietro la sua memoria e la sua storia.

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