lunedì 28 gennaio 2013

C’è pareggio e pareggio...


Il campionato di Inter e Bologna
nelle vignette di Romano Saccani Vezzani
















Bologna – Roma 3-3






Inter - Torino 2 - 2




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Girandola di gol a Bologna e Milano ieri. E due pareggi che però credo vadano letti assai diversamente.
Pioli cerca di fronteggiare al meglio il calcio zemaniano attaccando una Roma che nei primi tempi solitamente ti schiaccia e ti fa vedere i sorci verdi. Tutto sommato i sorci rimangono grigi, ma la Roma segna lo stesso un paio di gol grazie alle sviste di una difesa rossoblu quanto mai distratta e anche piuttosto sfortunata, se si considera che, fuori dal Dall’Ara, la Roma per fare un gol deve prima sbagliarne almeno tre...
La vena degli attaccanti del Bologna, però, è decisamente buona e i giallorossi, dietro, paiono quasi rossoblu... La Roma comunque, una volta in svantaggio, può sempre contare su di un arbitro che la coccola negli scontri di centrocampo con cartellini e punizioni ad hoc che fermano il contropiede rossoblu e danno le giuste occasioni a Totti per far impappinare, prima o poi, un centro-difesa da lettino dello psicanalista. E’ pareggio alla fine, nonostante i pali romanisti negli ultimi minuti vibrino come tamburi. Tutto sommato è proprio il Bologna a recriminare di più...
Altra musica a San Siro, dove il Toro ha furia, gamba e gioco, mentre l’Inter, al solito, rumina calcio e spera in quel contropiede micidiale che sta evidentemente nel suo DNA e che riesce ad esaltare i suoi diabolici cobra Guarin (detto Nag...) e Palacio (detto Nagaina...).
Una volta in vantaggio, quindi, ci si aspetta la solita Inter maramalda e invece, macché, subisce un sacrosanto pareggio e poi evita con fatica una cocente e rovinosa sconfitta casalinga che, per povertà di gioco e di classe sui lati e a centrocampo, ci poteva anche stare.
Al posto di Moratti e Stramaccioni mi farei poche illusioni circa la corsa al terzo posto, a meno che non  siano in arrivo campioni tali da rianimare concretamente una squadra incerottata dalla testa ai piedi, striminzita all’osso e senza neppure grandi talenti in incubazione.
Quanto allo squattrinato Bologna di Pioli, avuto in dote dal duo della panzana Zanzi-Guaraldi, come suggerisce la vignetta di Romano, forse gioca anche troppo bene per essere una squadra la cui ambizione è quella di navigare fino alla fine fra la melma delle acque palustri. Per venirne fuori, dovrà, credo, soprattutto spingere, e forte, sul paradello senza guardare tanto per il sottile.   
Ecco, magari, se si potesse - e lo dico da incallito amante del bel gioco -, sarebbe il caso di invertire le parti, ossia: all’Inter il gioco del Bologna e viceversa: qualcosa mi dice che, per le due decadute, sarebbe più facile arrivare all’obiettivo...  (Il filese)


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